L’attesa del piacere

Che i fiori sbocciati siano belli si sa. Ma il boccio che è lì che si schiude, che ti sembra di sentire il fruscio dei petali che scorrono l’uno sull’altro abbracciati, che ancora non profuma o forse sì, appena appena, e ti viene da avvicinarti per sentirlo meglio, ma hai paura di sciuparlo, di rompere l’incantesimo, di intrometterti in un momento magico, unico, intimo; quello, il boccio che ancora non è un fiore, porta in sé una poesia diversa, delicata, forse più difficile proprio perché implicita, ancora non espressa. L’attesa del piacere è essa stessa il piacere? E allora ora, ad un passo dalla fine dell’isolamento, quando già si intravede la libertà che a lungo abbiamo aspettato, è un momento tutto da vivere, delicato e bellissimo.
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La delicatezza della scrittrice si riflette in questo articolo. Dettagli che solo in pochi sanno cogliere rendono lo sguardo alla luna più completo
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