Desiderio di evasione

Se improvvisamente provate l’istinto di aprire la porta e scappare, sappiate che non siete soli: un po’ per l’obbligo, mai provato prima d’ora, a dover restare chiusi in casa; un po’ perché non sopportiamo più il marito, la moglie i figli, i nonni o chiunque incontriamo in corridoio o ci occupa il bagno; un po’ magari invece perché siamo soli abbiamo già finito gli argomenti con la lavatrice, riflettuto sui massimi sistemi col forno e litigato con il frigorifero, e vorremmo poterlo fare con qualcuno in carne ed ossa.
Il rimedio? Pazienza, tanta pazienza. E magari, nelle nostre scorribande sul circuito letto-bagno-divano-cucina una sosta davanti alla libreria: perché, come sempre, solo la cultura ci salverà. E non solo perché rileggere, o magari leggere per la prima volta, I Promessi Sposi potrà farci presente che l’umanità è sopravvissuta anche alla peste, ma perché magari potrebbe illuminarci sul fatto che di fronte alle prove della vita, anche quelle inaspettate e che si accavallano le une alle altre in una sequenza incredibile della quale non riusciamo a vedere la fine, ci possono migliorare (e, in ogni caso, probabilmente, non avremo mai più tanto tempo come adesso per dedicarci ad una lettura così impegnativa).
E lì, in piedi davanti alla libreria, con il libro in mano appena aperto, potremmo fare una scoperta sensazionale: la lettura è un magnifico modo di evadere.