Coraggio, resilienza, talento

Oltre ad essere l’abbraccio di tre belle parole, beate loro che possono (coraggio, troppo spesso confuso con sprezzo del pericolo; resilienza, la parola più ripetuta negli ultimo decennio dopo petaloso; talento, troppo spesso interscambiato a sproposito con capacità di guadagnare), coraggio resilienza e talento è il sottotitolo de L’Italia chiamò, il progetto con il quale un numero di persone, evidentemente dotate di tutte e tre le caratteristiche, cercano di infondercene. Si tratta di attori, musicisti, giornalisti (uno su tutti, Pierfrancesco Favino che legge una storia non solo per bambini e fa anche le vocine: favoloso), persone che hanno qualcosa da dire, e sanno farlo particolarmente bene, mettono a disposizione il loro tempo e ci regalano una performance, una chiacchierata, un po’ di loro. Non l’avete ancora fatto? Andate a dare un’occhiata alla registrazione della diretta streaming a cui hanno dato vita per gustarvela anche a piccoli pezzi, non ce n’è uno per il quale non valga la pena. Scoprite, se non lo avete ancora fatto, tutte le iniziative che anche a Pisa sono state organizzate per non restare fermi, perché anche chi produce cultura, e in questo momento deve rinunciare al contatto col pubblico, a lavorare in teatro, per una mostra, in un museo, possa trasmetterci qualcosa sperimentando nuovi canali.
Coraggio, resilienza, talento che servono anche per donare: il nostro tempo, la nostra esperienza, il nostro lavoro, il nostro sacrificio, la nostra pazienza o qualsiasi cosa siamo in grado di donare di noi in questo periodo così particolare. Ma anche donare soldi (l’Italia chiamò è, anche, una raccolta fondi): servono anche quelli.